Il Polline

Polline indica, nelle piante che si riproducono attraverso un seme, l’insieme dei gametofiti maschili immaturi che si presentano sotto forma di una polverina di colore giallo ed è composto da 3 cellule, una che formerà il tubetto pollinico e le altre due che saranno direttamente coinvolte nel processo riproduttivo.

Il granulo pollinico è la microspora delle Gimnosperme e delle Angiosperme la cui funzione è la fecondazione. Le dimensioni dei granuli maturi sono molto variabili da 250 micron (Cucurbita) a 5 micron (Myosotis).

Il granulo pollinico o microspora ha parete spessa, formata in prevalenza da sostanze altamente resistenti agli agenti chimici e fisici: le sporopollenine, polimeri di carotenoidi. Il polline è caratterizzato da uno strato protettivo composto da due pareti la cui parte esterna viene detta esina, composta da sporopollenina, sostanza prodotta dalle cellule che foderano la parte interna delle antere. L’esina è costituita da sporopollenine che rendono i granuli molto resistenti. L’intina è formata da polisaccaridi. La parte più esterna dell’esina, la sexina, è formata da columellae che sorreggono un tectum. La parte più esterna dell’esina può presentare strutture, disegni e ornamentazioni diverse. Sull’esina, sui pori e sull’intina sono presenti anche enzimi, proteine e glicoproteine che servono al granulo per farsi riconoscere dalla parte femminile del fiore. A proteine e a glicoproteine sono imputabili i fenomeni allergenici.

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